E’ positivo che le denunce e gli ammonimenti per stalking stiano aumentando, anche se questo non significa che il fenomeno in sé stia incrementandosi, dato che c’è un sommerso enorme della
violenza (il 40% delle donne, dice l’Istat, non chiede aiuto a nessuno). Ma sempre più donne accedono ai sistemi di aiuto: per esempio la Casa delle donne negli anni ha visto un aumento delle
richieste di supporto passando dalle 353 nuove donne accolte nel 1997 alle 559 nel 2017. E’ aumentata anche la sensibilità e la formazione da parte delle forze dell’ordine, che rispondono
meglio alle richieste delle donne. Sempre l’Istat, nella sua ultima ricerca svolta nel 2014, ci dice che le donne vittime di violenza sono più soddisfatte del lavoro delle forze dell’ordine, e che per le
violenze da partner o ex partner, le donne molto soddisfatte passano dal 9,9% al 28,5%. Sappiamo che questi cambiamenti non sono dovuti solamente ai cambiamenti legislativi intercorsi
nel frattempo, ma anche allo sforzo formativo e l’impegno che il corpo della Polizia di Stato ha dedicato a questo tema. Rimane comunque ancora molto da fare perché tutto il personale che
entra in contatto con le donne che chiedono aiuto, in tutte le istituzioni e agenzie, e nell’opinione pubblica in generale, sappia comprendere appieno la situazione di pericolo e complessità dell’aiuto che occorre fornire alle vittime.
Va sottolineata anche la positività di alcuni strumenti normativi che effettivamente possono fornire protezione alle donne: l’Ammonimento per stalking e l’Ordine di protezione (con l’allontanamento del maltrattante dal domicilio della coppia e il divieto di avvicinamento ai luoghi abitualmente frequentati dalle sue vittime) possono essere emessi anche senza una denuncia penale che le donne sono restie a fare e che non serve come protezione sul momento (procedimenti lunghi, spesso archiviati durante l’iter, a volte le donne sono costrette a ritirare la denuncia perché sottoposte a ritorsioni e ricatti da parte dell’autore della violenza). In conclusione: inutile dire alle donne “denunciate”, molto meglio informarsi da esperte degli strumenti normativi disponibili contattando un centro antiviolenza e altri servizi esperti che offrono una consulenza riservata o anonima. La Casa delle donne per non subire violenza di Bologna è aperta tutti i giorni e risponde al numero 051 333173.