Che cos’è la violenza

LA VIOLENZA ALLE DONNE

Il nostro progetto è basato su di un approccio di genere, sia rispetto alla lettura del fenomeno della violenza che alle modalità e agli obiettivi dell'intervento. Esso si gioca infatti su una precisa scelta di parte, teorica e politica, agìta dentro l'orizzonte della differenza sessuale, cioè del riconoscimento dell'esistenza di due generi e di due identità di genere, maschile e femminile, una sola delle quali all'interno della nostra società è riconosciuta come soggetto: quella maschile.


La violenza come strumento maschile di controllo e subordinazione del genere femminile
La violenza è un fenomeno strettamente legato alla cancellazione del genere femminile, una manifestazione diretta della volontà di dominio e di subordinazione di un sesso, quello maschile, nei confronti dell'altro, percepito come diverso e pericoloso. Essa non è frutto di una patologia o di un'anormalità, ma legata, al contrario, alla quotidianità e alla normalità dei rapporti fra uomini e donne nella nostra società. Come i dati raccolti in questi anni dalle Case delle donne confermano, vengono stuprate e picchiate donne di tutte le età, condizione economica, sociale e culturale. E gli uomini violenti appartengono a tutte le classi sociali.

Specificità della violenza intrafamiliare
La violenza fisica e sessuale in un rapporto di coppia, sempre accompagnata da quella psicologica, introduce un elemento specifico e una dinamica relazionale propria. Generalmente gli episodi di violenza si verificano ciclicamente, senza motivo apparente, a intervalli sempre più brevi e si susseguono in un crescendo di gravità che può mettere in serio pericolo la vita stessa della donna. Il fenomeno viene definito ciclo della violenza e al suo interno si possono distinguere tre fasi: la costruzione della tensione, l'esplosione della violenza seguita poi dal pentimento/perdono con un ritorno momentaneo della coppia all'affettività. Per la donna diventa un susseguirsi di shock che aumentano la svalorizzazione di sé, la sfiducia che la situazione possa cambiare e soprattutto la sensazione che sia impossibile sottrarsi al potere dell'altro. Il comportamento dell'uomo che maltratta è stato paragonato a quello usato dai torturatori per annientare le loro vittime con identici effetti destabilizzanti sulla persona che lo subisce.

La violenza agita dal partner all'interno della famiglia tende a stabilire e a mantenere il controllo sulla donna e a volte sulle/i figlie/i. Si tratta di vere e proprie strategie finalizzate a esercitare potere sull'altra persona, utilizzando modalità di comportamento atte a controllare, umiliare, infliggere paura e denigrare la donna.

 

Di grande interesse è il cortometraggio "Faccende domestiche", disponibile in collaborazione con Arcoiris Tv , che ci porta all’interno delle mura domestiche per scoprire la sofferenza di tre donne come tante che ripercorrendo con la memoria la loro "storia d’amore" ci raccontano com’è difficile accettare il fatto di avere bisogno di un aiuto per uscire dal vortice della violenza e terrore che è diventata la propria vita.
Voci: Martina Bortignon Barbara Esposito Francesca Piatti
Ideazione, riprese e montaggio: Francesca Piatti 

 

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Le Case hanno elaborato un modello che descrive efficacemente questa realtà nominato Ruota del potere e del controllo, elaborato la prima volta negli USA da un gruppo di donne maltrattate e di opratrici e ricercatrici del progetto "Duluth", Minnesota, e successivamente pubblicato nel manuale della Casa delle donne per non subire violenza "Maltrattate in famiglia".

Ciclo della Violenza

Ciclo della violenza

Ruota del potere e del controllo

 Ruota del potere e del controllo

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