Festival La Violenza Illustrata XI edizione – Impasse Partout

Le iniziative culturali della Casa delle donne di Bologna per celebrare il 25 Novembre – Giornata mondiale contro la violenza alle donne

Dal 7 novembre al 3 dicembre si terrà a Bologna e provincia la undicesima edizione del Festival La violenza illustrata, una sfida per parlare della violenza sulle donne, del sessismo e della discriminazione senza mostrare corpi scomposti, sangue o immagini che feriscono, ancora una volta, il corpo delle donne.

Il tema del Festival di quest’anno sarà il rapporto tra sessismo e razzismo: cosa significa per una donna migrare in Europa oggi? Violenza di genere e tratta sono troppo spesso le componenti dei viaggi migratori delle donne straniere che giungono nel nostro Paese. La donna migrante che subisce violenza finisce troppo spesso col vivere due differenti sistemi di oppressione e controllo: quello sessista e quello razzista. La violenza di genere è l’unica lingua franca che sembra accomunare popoli e nazioni. Già a partire dall’illustrazione di Lucia Calfapietra, il Festival quest’anno vuole concentrarsi sul cammino delle donne che attraversano il mondo, i confini e le culture e a cui il mondo risponde con oppressione e marginalità sociale, con la negazione dello status di cittadina e al contempo con una rappresentazione stereotipata e vittimizzante che banalizza e soffoca la narrazione di sé. Violenza che si aggiunge a violenza e che non può che produrre impasse, partout (ovunque). Ma l’impasse si può e si deve superare: a passi incerti, con difficoltà e autodeterminazione crescente. Come accade nei Centri antiviolenza, ogni giorno.

Grazie all’attenzione, all’impegno e alla collaborazione di numerosi soggetti associativi e istituzionali – tra cui la Regione Emilia-Romagna – che hanno deciso di prendere parola contro la violenza sulle donne, anche nel 2016 il Festival è in grado di accogliere e offrire ben 44 eventi culturali che coinvolgeranno il territorio metropolitano bolognese per un mese. Quattro settimane di iniziative per confrontarsi con il fenomeno della violenza contro le donne attraverso i linguaggi della cultura: presentazioni di libri, proiezioni di film, spettacoli teatrali, dibattiti, incontri
pubblici e nelle scuole, mostre, seminari, e laboratori. I punti di interesse coinvolti anche quest’anno sono molteplici e riguardano sia il territorio di Bologna che quello di alcuni Comuni metropolitani (Sasso Marconi, Anzola dell’Emilia, Monte San Pietro, Bazzano, Granarolo dell’Emilia, San Lazzaro di Savena, con la rassegna 365 giorni No, e Zola Predosa). Sono novantacinque le collaborazioni che vanno a comporre il ricco cartellone di iniziative, e che testimoniano attenzione crescente e diffusa fra soggetti diversi in territori diversi.
La collaborazione, oramai consolidata negli anni, con il Centro di documentazione delle donne di Bologna ha reso possibile il convegno il 24 novembre Donne intersezionali. Razzismo, sessismo e migrazioni al femminile, che esplorerà il tema centrale del Festival. Un evento in collaborazione con Sos Donna ed Esodo, vedrà teologhe e studiose che si confronteranno sul rapporto che intercorre fra le religioni e violenza contro le donne, e il 28 novembre un consueto appuntamento formativo con l’Arma dei Carabinieri tratterà il ruolo del testimone nei casi di violenza domestica.
Due gli spettacoli teatrali, uno il 29 novembre presso il Cinema Teatro Tivoli con Malanova, sulla storia di anna Maria Scarfò, e Domada, ispirato alla Bisbetica domata di Shakespeare all’Itc di S. Lazzaro il 2 dicembre. E ancora i film: La sposa bambina, Oltre il silenzio e La vita possibile, in collaborazione con la Cineteca. Molte le presentazioni di libri, alla Libreria delle donne, all’Istituto Storico Parri e alla Libreria Coop Ambasciatori. A Zola Predosa si terrà la terza edizione dello spettacolo di interazione creativa Open(h)Air-Symbols. Una tavola rotonda in collaborazione con Bilbolbul si interrogherà sulla possibilità per l’illustrazione di raccontare storie senza stereotipi di genere.

Il Festival è stato reso possibile grazie al sostegno di vari sponsor: facendo la spesa nei supermercati dal 25 al 27 novembre, Coop Alleanza 3.0 devolverà alla Casa l’1% dei prodotti confezionati a marchio Coop, e Nordiconad parte degli incassi della giornata del 25.

La Casa delle donne, come tutti gli altri centri antiviolenza italiani, è ancora in attesa dei fondi ministeriali definiti dal «Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità» 2015 stanziati dalla legge n. 119/2013, che andranno a finanziare l’accoglienza e l’ospitalità nelle varie strutture gestite dalla Casa, compreso l’appartamento per l’emergenza. La Città Metropolitana, escluso l’imolese, e il Comune di Bologna confermano il contributo degli anni precedenti definiti nell’Accordo Metropolitano. Contro le politiche e i ritardi governativi, il 26 novembre si svolgerà a Roma la manifestazione Non-Una-di-Meno indetta dai centri antiviolenza, dalla rete D.i.Re e da tante associazioni di donne, prima tappa di un percorso capace di proporre un Piano Femminista contro la violenza maschile, una grande mobilitazione che affermi e allarghi l’autodeterminazione femminile. Anche da Bologna partiranno autobus per raggiungere Roma (nonunadimeno.bologna@gmail.com). Nuovi progetti. La Casa delle donne ha vinto un finanziamento della Chiesa Evangelica Valdese con i fondi ricavati dall’Otto per mille 2016 per il progetto del titolo “Una casa rifugio a misura del bambino – Percorsi di Uscita dalla Violenza Domestica per Madri e Bambini”. Il progetto è rivolto ai figli e alle loro madri vittime di violenza domestica
che vengono ospitati nelle case rifugio e/o alloggi di transizione gestite dalla Casa. Attraverso la presenza quotidiana dell’educatrice, formata sulle tematiche di violenza domestica, verrà offerto un supporto ai/le piccoli/e ospiti e alle loro madri sia sul piano emotivo che su quello pratico/organizzativo. Inoltre il progetto prevede attivazione di una babysitter nelle case rifugio e alloggi di transizione per favorire inserimento lavorativo e frequenza dei corsi d’italiano delle donne vittime di violenza.
Nei primi 10 mesi di quest’anno hanno chiesto aiuto alla Casa 666 donne (di cui 442 italiane e 223 straniere) e 626 di queste lo hanno fatto per motivi di violenza (409 italiane e 216 straniere). Nell’ospitalità invece la quasi totalità di donne e bambini è straniera: nei tre rifugi segreti 34 su 35 ospiti tra donne e minori; nella casa di emergenza Save su 44 ospiti, sono 14 le italiane/i e 30 le straniere/i; nei 9 alloggi di transizione su 13 ospiti, 2 italiane e 11 straniere/i. I dati non presentano grandi differenze rispetto agli anni precedenti, se non che le donne straniere sembra avere
percorsi più lunghi della italiane, segno delle maggiori difficoltà che incontrano verso l’autonomia.
Dal 1990, quando la Casa ha aperto i battenti, ad oggi le donne accolte sono arrivate a 11.112.
Il servizio Oltre la strada dal 1° gennaio al 31 ottobre 2016 ha seguito 21 percorsi di protezione e inclusione sociolavorativa, oltre alle 18 già in carico dagli anni precedenti. 11 delle donne per cui è stato attivato il percorso sono state ospitate nella struttura protetta del progetto, le restanti in altre soluzioni abitative.
Nel periodo considerato c’è stato un netto mutamento del dato relativo alla nazionalità delle donne accolte: se dal 2007 al 2013 la nazionalità prevalente era quella nigeriana, negli ultimi anni si è rilevato un forte calo dell’accesso al progetto Oltre la strada da parte di donne nigeriane (5 donne). Il dato della nazionalità è molto più vario rispetto agli anni precedenti: 9 donne provengono dall’Est Europa, 7 da altri Paesi. Il fenomeno della tratta a scopo di sfruttamento è infatti estremamente mutevole e subisce periodiche variazioni nei suoi caratteri fondamentali: nazionalità ed età delle donne coinvolte, modalità di reclutamento, assoggettamento e sfruttamento.

Infine è bene sottolineare come le donne vittime di tratta siano in primo luogo vittime di violenza: tutte le donne dichiarano di aver subito più tipi di violenza nella loro esperienza migratoria: violenza fisica, sessuale, economica e psicologica.
Le volontarie della Casa, coordinate da Anna Pramstrahler, hanno proseguito la ricerca a mezzo stampa sui femicidi avvenuti in Italia nel 2015: sono stati 117 femicidi (per l’Emilia-Romagna si è trattato rispettivamente di 11 femicidi e di 3 tentati femicidi nel 2015; e di 9 femicidi e 4 tentati femicidi nel 2016). In più di 10 anni di ricerche della Casa delle donne, l’elenco di donne uccise in Italia è arrivato a 1.274 donne, e questo ci deve far interrogare sulla necessità di politiche di prevenzione e contrasto coordinate e integrate, che coinvolgano tutti gli ambiti della società. La Casa
delle donne auspica che si vada in questa direzione nelle politiche metropolitane, con l’istituzione di un Tavolo di contrasto alla violenza contro le donne.

La Casa delle donne è molto felice di annunciare che da qualche giorno ha una nuova presidente, Maria Chiara Risoldi, psicologa-psicoterapeuta con una lunga esperienza di lavoro nei centri antiviolenza, essendo stata la supervisora della Casa delle donne per vent’anni dal 1990 al 2008, oltre che del Centro Donne e Giustizia di Ferrara dal 2007 al 2016. Ha partecipato ad un progetto di formazione e supervisione per psichiatre, psicologhe, pediatre, pedagogiste organizzato presso Casa Amica di Tuzla in Bosnia Herzegovina dal 1994 al 2000. E’ stata docente a contratto presso la facoltà di Psicologia dell’Università di Bologna dal 2001 al 2008, e fa parte della Società Psicoanalitica Italiana, dell’Associazione di Psicoterapia Psicoanalitica dell’Infanzia, e dell’International Psychoanalitical Association. Dal 1977 al 1988 ha lavorato a Roma come giornalista professionista a La Città Futura e a Rinascita. Tra le sue molte pubblicazioni sul tema
della trauma della violenza contro le donne e i minori, ha scritto con Patrizia Brunori, Gianna Candolo e Maddalena Donà dalle Rose M., Traumi di guerra. Un’esperienza psicoanalitica in Bosnia – Erzegovina, Manni, Lecce, 2003.

Scarica il Comunicato stampa Festival la Violenza Illustrata XI ed. Impasse Partout (pdf)