10 maggio 2019
Quest’anno Strabologna sosterrà le attività di Casa delle donne per non subire violenza onlus, che da trent’anni si impegna nel contrastare le ogni forma di violenza contro le donne e le ingiustizie perpetrate dalla cultura patriarcale.
La Casa supporta le donne che vogliono fuggire dalla violenza mettendo a loro disposizione servizi di protezione efficienti e competenti. Da sempre combatte in prima linea affinché vi sia un radicale cambiamento culturale e di mentalità nella visione dei rapporti tra uomini e donne nella società.
Anche nel mondo dello sport, che offre un terreno fertile per falsi miti e stereotipi, le donne si trovano a dover combattere per liberarsi da discriminazioni economiche sui compensi per gli ingaggi, da molestie e violenza psicologica. Uno stereotipo, per esempio, è quello che le donne siano meno inclini a praticare certi sport, peggio: che esistano sport da maschi e sport da femmine, mentre esiste semplicemente lo sport, e tutti e tutte dovrebbero poterlo praticare liberamente. In pochi sanno che, con la legge 91 del 1981, alle donne è impedito il professionismo sportivo: significa che le donne, indipendentemente dal loro livello tecnico e agonistico, sono definite dilettanti, così le atlete non godono di alcuna tutela occupazionale e previdenziale. La pratica dello sport, al contrario, è considerata da tutte le ricerche sul campo un indice di pari opportunità per le donne, un terreno dove le donne possono socializzare e aumentare il proprio benessere e la propria autostima, a volte dove poter rompere il silenzio sulla violenza vissuta in famiglia.
La collaborazione della Casa delle Donne con Uisp, partner del Festival La violenza Illustrata, consente di informare e portare in campo messaggi che sottolineino l’importanza della parità di diritti, anche nello sport.
In Piazza Maggiore, nelle date della Strabologna (24-26 maggio) saranno affissi dei banner della Casa delle Donne che ricordano come Senza rispetto non ci sia gara. Tra gli spalti, come nella vita, occorrono iniziative per sensibilizzare alla parità e al rispetto e, benché la strada sia lunga e difficile, grazie alla condivisione di progetti tra la Casa delle donne e altri enti, il sentiero può essere tracciato.
Scarica il comunicato stampa “Senza rispetto non c’è gara”.pdf