Se hai bisogno di aiuto.
Breve guida per le donne che subiscono violenza
Spesso è difficile riconoscere e confessare a noi stesse di star vivendo una situazione di violenza, soprattutto se l’autore è il nostro partner o un parente vicino. Generalmente proviamo sentimenti molto diversi fra loro: sentiamo affetto e vicinanza, ci preoccupiamo per lui ma ci sentiamo anche intimorite e impaurite, conosciamo bene gli scatti di violenza o l’ossessione per il continuo controllo che lui esercita su di noi e spesso sappiamo anche come arginare il suo comportamento.
Comunque ci sentiamo intrappolate in una spirale senza uscita e pensiamo che sia troppo difficile cambiare la nostra vita.
Se ti senti confusa su quello che ti sta accadendo, provi vergogna e non hai il coraggio di parlarne con qualcuno o temi di non riuscire ad allontanarti, ricorda che:
– la violenza è un reato e non è mai giustificabile
– la violenza è una responsabilità di chi la agisce e non di chi la subisce
– la violenza non è identificabile con il conflitto: la violenza implica la disparità e la paura, mentre il conflitto presuppone il confronto ed è paritario
– la violenza può essere espressa in varie forme e non è sempre facile da riconoscere come tale
– quando lui ti costringe o prova ad avere un rapporto sessuale con la forza o con il ricatto psicologico, anche quella è violenza
– la realtà della violenza domestica è caratterizzata da una disparità di potere all’interno della coppia
– anche per i tuoi figli/figlie assistere alla violenza provoca un grave trauma e inoltre, possono rischiare di essere aggrediti anche loro
– anche se non hai una tua indipendenza economica, hai lo stesso suo diritto decisionale rispetto alle spese familiari
– sentire vergogna è un sentimento comune, ma devi sapere che è possibile uscire dalla spirale di violenza e ricominciare una nuova vita
– ricordati che non è tua la colpa della violenza, anche se lui te lo fa credere
– non illuderti di poterlo cambiare, se vorrà farlo sarà lui a chiedere aiuto
– decidere di uscire da una situazione di violenza è un percorso difficile, perchè sono tanti i pensieri che possono bloccarti nel farlo (figli, legame affettivo con il partner violento, paura, scarse risorse esterne), ma è molto importante trovare il coraggio per mettere te e i tuoi figli in sicurezza
– tu meriti un’esistenza serena, senza la paura continua di essere aggredita o controllata
– sono molte le donne che si trovano in una situazione simile alla tua, ma sono tante le donne che hanno trovato il coraggio e l’appoggio per ricominciare
Se vivi una situazione di violenza puoi fare qualcosa:
– chiedere aiuto e parlare di ciò che vivi è il primo passo per spezzare il ciclo della violenza
– rivolgerti a una Centro antiviolenza, la tua telefonata è anonima, i colloqui gratuiti
– per avere un primo ascolto puoi rivolgerti al numero verde nazionale 1522 che ti darà informazioni sul Centro Antiviolenza più vicino alla tua città (linea telefonica che risponde 24 ore su 24)
– se sei di Bologna chiama la Casa delle donne (051-333173) e chiedi un appuntamento per un colloquio
– in caso di ferite, lividi o anche piccoli segni, puoi andare al Pronto Soccorso o dal tuo medico curante e farti rilasciare un referto: questo ti servirà per un denuncia nel momento in cui deciderai di farlo
– in caso di emergenza chiama il 112 o 113, per fermare la sua violenza e se necessario per essere accompagnata al Pronto soccorso
– in situazioni di violenza in atto, cerca di avere un telefono o cellulare a portata di mano e scappa dalla tua casa, rifugiati da una vicina o cerca di rifugiarti in un luogo pubblico se la violenza avviene in strada, in macchina o in un luogo isolato
– in caso di fuga improvvisa puoi chiedere ospitalità a parenti o amici e chiamare la Casa delle donne
– se decidi di scappare pianifica la tua fuga: ricordati di portare con te dei soldi, bancomat, i tuoi documenti personali e quelli dei tuoi figli, eventuali referti medici, medicine e ricette personali, una copia delle chiavi di casa e della macchina.
A cura di Laura Saracino, Elena de Concini
20 ottobre 2008